Innanzitutto, cosa si intende con regole redazionali? Ebbene, si intende tutto ciò che, anche graficamente e non solo grammaticalmente, si può o non si può scrivere. Ma andiamo per ordine: iniziamo con la grammatica. Ecco un piccolo elenco che può aiutare a ricordarsi come scrivere certe parole:
- Sulle parole perché, finché, poiché, alcunché, benché, sé (es.: sé stesso), né (es.: né l'uno né l'altro), poté, combatté e trentatré l'accento è acuto. E' errore scriverlo in modo diverso. Sulle parole come cioè, tè, è, caffè, piè, ahimè, Mosè, invece, l'accento è grave.
- L'accento si usa su dì (giorno), lì, là, dà (III persona del verbo dare) e sì (affermazione).
- La parola E' va scritta con l'accento grave, non con l'apostrofo (io lo faccio perché qui sul blog non ho altro modo)
- L'accento tonico non si indica mai, a meno che non sia di fondamentale importanza per comprendere il significato di una certa parola, ad esempio con princìpi e prìncipi.
- L'apostrofo, invece, si usa solo con da' (imperativo di dare), di' (imperativo di dire), fa' (imperativo di fare), to' (imperativo di tenere), va' (imperativo di andare), po' (abbreviazione di poco) e mo' (abbreviazione di modo). L'apostrofo, inoltre, si mette davanti alle abbreviazioni delle date, per esempio '800 per dire 1800. Importante: tal e qual non si apostrofano mai! (quindi si scrive qual è, tal è).
- Va' sempre mantenuta la concordanza soggetto-verbo, cosa che, purtroppo, al giorno d'oggi sembra essere molto difficile da fare. Per esempio, con "un migliaio di persone", il soggetto è "migliaio", non "persone"!!! Quindi si scrive "Un migliaio di persone è uscito da quel locale", e non "Un migliaio di persone sono uscite da quel locale". Chiaro?
- Nella lingua italiana i termini stranieri non hanno plurale. Quindi si dice "i film", non "i films".
- L'unica parola con la doppia Q è soqquadro. Tutti i derivati di acqua presentano il CQ e tutti i derivati di scienza il SCIE.
- Errore molto comune da evitare: avessi è diverso da avesti!!! Il primo è condizionale (se lo avessi potrei fare qualsiasi cosa/se lo avessi potresti fare qualsiasi cosa), mentre il secondo è un passato remoto, ed è solo alla II persona singolare (tu lo avesti, fosti in grado di fare qualsiasi cosa).
- Non si mette mai, e sottolineo mai, la virgola tra soggetto e verbo (es.: il puffo, è un gelato)
- Infine, cosa che a volte mi viene contestata ma per la quale continuerò a battermi con le unghie e con i denti: la H iniziale, in italiano, è muta. E quindi sì, ci vuole l'apostrofo come se fosse una vocale. Quindi sarebbe corretto L'Hobbit e non Lo Hobbit, a meno che non vogliamo concedere una licenza poetica.
Ecco qui, speriamo che questo specchietto possa servirvi. A me serve, per esempio. Spesso può capitare di avere dubbi. Venire a consultarlo non vuole affatto dire non sapere l'italiano, vuol dire semplicemente che non apriamo un libro di grammatica da un po' e che quindi abbiamo bisogno di una ripassata.
Ora, invece, precipitevolissimevolmente (non chiedetemi da dove mi sia uscito questo avverbio) e senza ulteriori indugi, andiamo a vedere le regole redazionali grafiche. Vi ricordo che alcune preferenze sono sempre a discrezione della casa editrice, ma, di norma, queste regole sono riconosciute.
- i discorsi diretti si scrivono tra virgolette caporali, ovvero quelle basse << e >> . In alternativa, si possono usare anche i trattini - (lunghi o medi, quelli corti solo per giustificare).
- i pensieri o le citazioni all'interno di discorsi diretti si scrivono tra apici " e "
- sempre tra apici vanno le parole che esprimono ironia (es.: quei "poveri" canadesi), le parole che esprimono un'idea particolare (es.: filosofia del "bello"), le parole riportate direttamente da un testo, le parole cui vogliamo dare enfasi, che si possono scrivere anche in corsivo.
- il grassetto non si usa mai!
- il corsivo si usa per dare enfasi a una parola, esprimere un pensiero al posto di usare gli apici, i titoli dei libri, volendo anche le parole straniere.
- qualsiasi segno di interpunzione, salvo le parentesi, è attaccato alla parola che precede, ma staccato con una spazio da quella che segue (es.: io, robot)
- non si usa il punto fermo alla fine dei titoli
- l'iniziale maiuscola si usa ogni volta dopo un punto fermo, con i nomi propri (mai con i nomi comuni), con gli acrostici.
- i numeri, solitamente, vanno scritti in lettere, a meno che non si tratti di date. Usano i numeri romani solo i secoli, i nomi dei papi ecc.
Finito. Ribadisco che non sono regole da seguire tassativamente (io per esempio nei discorsi diretti utilizzo gli apici e non le caporali). Però ad un editore può far piacere ricevere un testo che segue già le sue regole redazionali. Quindi, ad esempio, se inviate a Feltrinelli e vi accorgete che spesso usa i trattini per i discorsi diretti, usateli anche voi. Non vi costa nulla, potete anche cambiarli con un solo gesto utilizzando su word "trova e sostituisci", come penso anche su tutti gli altri editor di testo.
Arrivederci a tutti, ci vediamo al prossimo post!
È... possibile usare il copia incolla per scrivere lettere "strane" ;-)
RispondiEliminaA parte questo, approfondirei l'uso delle maiuscole per i punti cardinali quando indicano specifiche zone geografiche: andare a nord VS andare al Nord.
Ciao.
Anonimo_SK
Hai ragione, ma sono una persona ESTREMAMENTE pigra, ergo non avevo la benché minima voglia di andare in Word, copiare tutti i caratteri strani ed incollarli =P XD.
RispondiEliminaHai ragione, effettivamente non avevo pensato a quanto le maiuscole potessero essere problematiche. Mi è venuto anche il dubbio, per esempio, a proposito della doppia maiuscola: se il nome di una città è composto da due parole vanno entrambe in maiuscolo o solo la prima? Io opto per la prima ipotesi, ma qualche dubbio lo nutro ancora... quindi mi informerò meglio e dedicherò un post, in futuro =)
Buona la prima: entrambe maiuscole. ES: Porto Tolle.
EliminaVanno però minuscole le preposizioni. Es: Po di Gnocca (località di Porto Tolle, appunto). In questo caso il "di" va minuscolo.
Anonimo_SK
Infatti, mi sembrava ;)
EliminaBene, vuol dire che non devo andare in cerca di errori. O, almeno, di questi errori =D