venerdì 14 dicembre 2012

Lezione 25 - Tipi di narrazione e narratore

Eccomi qui, dopo una lunga assenza, con una nuova lezione.
Oggi parliamo di narrazione e narratore. Cominciamo schematicamente dalla prima.
La narrazione può essere di due tipi:


  • Narrazione in prima persona: il protagonista è anche il narratore. Quindi è lui stesso che racconta: "Ero molto agitata, così andai a sciacquarmi la faccia in bagno, tentando di calmarmi". 
  • Narrazione in terza persona: il narratore e il protagonista sono due persone diverse. Quindi c'è colui che racconta e colui che agisce. Spesso colui che racconta non è identificato (esterno. Vedi oltre): "Era molto agitata, così andò a sciacquarsi la faccia in bagno, tentando di calmarsi".


Come ulteriore sottospecie per identificare i tipi di narrazione possiamo parlare in questa sede anche del tempo della narrazione. Solitamente si sceglie di usare uno dei due seguenti tempi:


  • Narrazione al passato remoto: "Egli andò in cantina e bevve il vino / Andai in cantina e bevvi il vino"
  • Narrazione al presente: "Va' in cantina e beve il vino / Vado in cantina e bevo il vino"

Ora, a seconda del tipo di narrazione che si sceglie, si avrà anche un narratore di tipo diverso. La prima domanda da farsi è la seguente: "Il narratore è interno o esterno?". Si ha un narratore interno quando è o il protagonista o un personaggio interno alla storia a raccontare gli eventi. Quindi li vive direttamente. Si ha, invece, narratore esterno quando non si conosce chi parla. Spesso avviene nei romanzi scritti in terza persona: qualcuno racconta, ma non è una persona identificata, non si sa chi è.
Il narratore esterno, inoltre, è spesso onnisciente, ovvero segue gli eventi, ma è come se già conoscesse tutto della trama, dall'inizio alla conclusione. Il narratore esterno onnisciente è quello più usato nella letteratura odierna, quello che più si adatta alla, per così dire, moda letteraria di oggi.
Infine, per completare il discorso (sperando di non aver dimenticato nulla) è d'obbligo parlare della cosiddetta focalizzazione. Ne esistono tre tipi:

  • Focalizzazione interna: il lettore è legato alle informazioni fornitegli da un solo personaggio. Ovvero vede tutto attraverso gli occhi di quel preciso personaggio, protagonista o meno che sia. Questo tipo di focalizzazione è più comune nelle narrazioni in prima persona (in cui il personaggio preso in esame è sempre lo stesso, quello che narra), ma non è detto che non si possa adattare alla terza, con un narratore esterno.
  • Focalizzazione esterna:  il lettore è puro testimone. Non prende il punto di vista specifico di un personaggio, mai. Il lettore osserva la situazione in generale, come nell'inquadratura esterna ai personaggi nella scena di un film. Questo tipo di focalizzazione, ovviamente, si può adattare solo ed esclusivamente con un narratore esterno.
  • Focalizzazione zero: si ha una situazione simile alla focalizzazione esterna. La differenza sta nel fatto che il lettore conosce tutto, attraverso la narrazione quindi di un narratore esterno onnisciente. Tornando all'esempio dell'inquadratura cinematografica, è come se la scena passasse in rassegna, oltre che la situazione generale oggettiva, anche i pensieri e le tattiche elaborate dalle menti di tutti i personaggi. Il lettore quindi sa TUTTO. non solo cosa sta accadendo, ma i pensieri dei personaggi e i loro punti di vista.

Sono consapevole del fatto che capire questi argomenti di primo impatto è praticamente impossibile. Ci vogliono pratica e soprattutto esempi concreti. Spesso si tratta di nozioni che conosciamo già, inconsciamente, in quanto lettori. E che magari non ci rendiamo nemmeno conto di distinguere. Ma le differenze ci sono, credetemi.
Detto questo, solitamente un autore sceglie un suo metodo e tende a mantenerlo. Quindi è molto probabile che il modo che sceglierete per scrivere il primo racconto, sarà quello che preferirete anche in futuro.