mercoledì 4 gennaio 2012

Lezione 2 - Il titolo.

Il titolo è la prima cosa che si legge, e quindi la prima che attrae o respinge. Dobbiamo sempre rimanere nell'ottica che il lettore è superficiale. Sì, superficiale. E dobbiamo sempre ricordarci che avrebbe molto di meglio da fare che leggere il nostro lavoro. Chiaro? Immaginatevi la scena: un lettore (uomo donna, giovane o vecchio non importa) si reca, per esempio, in una libreria dopo il lavoro. E' stressato, stanco, e tutto ciò che vorrebbe fare è andare a casa, farsi una doccia e dormire. Invece viene lì, con la speranza di trovare un nuovo libro da leggere nel tempo libero, possibilmente senza fare fatica. Ciò ovviamente non accade: ci sono migliaia di libri, centinaia solo nella sezione che interessa. Secondo voi, questo personaggio ha tempo e voglia di mettersi a leggere il retro copertina per capire la trama di ogni libro? Ovviamente no. Anche i più volenterosi, magari inconsciamente, operano una cernita: leggono la trama del libro con il miglior titolo e la migliore copertina. E il vostro libro potrebbe essere il più bello del mondo, ma se lo intitolate Il mistero di Pincopallo, è ovvio che rimarrà sommerso sotto il cumulo di tutti gli altri libri.
Ora, della copertina non vi dovete preoccupare, ci penserà l'editore. Ma potete trovare un titolo accattivante e fuori dal comune, questo sì. Ma come si fa?
Ecco, qui il discorso comincia a farsi complicato. In realtà non c'è una regola precisa: bisognerebbe trovare una parola che incuriosisce, magari che si usa poco nella lingua parlata. Oppure qualcosa che "lasci in sospeso" qualcosa che si vorrebbe leggere nel libro. O, ancora, qualcosa di incomprensibile, che si spera di poter comprendere leggendo (a questo mi viene in aiuto "Il nome della rosa" di U.Eco. Concorderete con me che è un titolo tutt'altro che scontato, e attira l'attenzione). Vedete come, quindi, sia assai difficile esprimere il "come dovrebbe essere" il titolo di un libro. Tutto ciò che posso dirvi, è che bisogna categoricamente evitare ciò che tutti sappiamo essere scontato. Formule come Il mistero di..., La leggenda di..., Le cronache di... e simili sono esempi lampanti di ciò che NON si deve fare. Per il resto, sforzate la vostra fantasia! Più troverete qualcosa di insolito ed esotico, più avrete possibilità di emergere dalla massa.

Per concludere, un piccolo consiglio: superata la soglia "primo impatto", cioè dopo che il lettore ha comprato il vostro libro, distintosi dalla massa, sarebbe opportuno non deludere le aspettative. Se, quindi, quel titolo esotico e accattivante si spiega alla prima pagina, questo perde subito tutta la sua efficacia, non trovate? Mantenete la suspance anche per il titolo. Spiegatelo solo alla fine, o non spiegatelo proprio, se non in qualche appendice o nei ringraziamenti. Personalmente, amo molto i titoli che si spiegano tutti con la fatidica "frase finale ad effetto" (e qui ci ricolleghiamo alla lezione 1). Insomma, la lezione di oggi si può riassumere con: NON SIATE SCONTATI! Originalità è la parola d'ordine!

3 commenti:

  1. Nell'articolo e sono assolutamente d'accordo.
    Spesso però anche il titolo è una decisione editoriale e non dell'autore, da quel che ne so. Soprattutto in grosse case editrici, proprio per la sua importanza di "marketing". Ovviamente se già il titolo proposto dall'autore è buono, si è tutti più felici!

    RispondiElimina
  2. Bell'articolo, non "nell'articolo", dannato correttore automatico...:(

    RispondiElimina
  3. Grazie mille! Sì, il titolo è proprio come la carrozzeria di una macchina: non serve a niente (o perlomeno ha una funzione molto limitata), ma il cliente compra la macchina in base a quella. E' un principio innegabile =)

    RispondiElimina