martedì 10 dicembre 2013

SMC - Braveheart: a gift of a thistle

Apro finalmente questa rubrica, le Scene Migliori del Cinema, in questo giorno nefasto per tirarmi un poco su di morale. Spero che l'idea vi piaccia... in ogni caso sto elaborando un paio di Riflettendo, e spero a breve di trovare idee per una Lezione. Per cui, se vi interessano gli articoli vecchio stile, just stay tuned!


Oggi vi presento una scena di Braveheart, che ADORO. Un film commovente e pieno di significati, pullula di belle scene, ma questa credo sia una delle migliori. Vediamo il piccolo William Wallace, che da adulto sarà il protagonista del resto della storia, che piange al funerale del padre. Quando, all'improvviso, una bimba gli regala un fiore. Quella bimba è Murron, la sua futura moglie. il fiore apparirà in varie scene del  film, spesso in modo anche un po' celato... un modo fantastico e semplicissimo per rimandare a mille significati, il ricordo di Murron e l'amore in primis.
Vorrei focalizzare la vostra attenzione sulla grande capacità degli attori (sono bambini eppure hanno molta più espressività degli attori di telefilm) che riescono a fare una delle cose più difficili: commuovere il pubblico senza pronunciare una sola parola. Tutte le vostre sensazioni sono suscitate solo dal loro sguardo immobile e dalla colonna sonora, a dir poco fenomenale.
Ditemi se non è commovente!



lunedì 9 dicembre 2013

Riflettendo - Le saghe fantasy (e non)

Ultimamente sono arrabbiata con gli scrittori di saghe (si salva solo la Rowling, ma in questo caso ammetto di essere di parte). Non per il fatto in sé, ma perché nel Fantasy è diventata niente meno che una moda.
Perché scrivere tanto quando non ce n'è bisogno? O, ancora peggio, perché ingrandire il font di stampa solo per farci saltare fuori più libri? Soldi, ecco perché. E questo è il principale motivo per cui sto iniziando a detestare le saghe fantasy, ovvero praticamente tutti i fantasy, dato che questo genere sembra non poter partorire libri singoli e fantasticamente concludenti.
In particolare, sto odiando le trilogie. Perché, perché sempre le trilogie? Perché l'ha fatto Tolkien? O perché 3 è il numero minimo di libri per parlare di saga, oltre il quale ingrandendo l'impaginazione di un libro non si può andare?
Lo ammetto, anche a me piace il numero 3. Ma ora lo odio così tanto, dato che è stato strumentalizzato e stuprato in tutti i modi possibili, che se proponessi il mio libro alla Mondadori, e questa lo accettasse con la riserva di dividerlo in tre parti, giuro che mi verrebbe la scabbia cronica.
Mamma mia, scrittori ed editori fantasy, ma che problemi avete?

lunedì 21 ottobre 2013

Aggiornamento - Nuove idee!

Salve a tutti amici! 
Allora, come forse avrete capito il periodo impegnativo non è concluso, anzi, sta a malapena cominciando. Per cui mi spiace, mi spiace tantissimo di non essere presente come prima. Ma non disperate perché sono sempre qui, e non ho intenzione di chiudere il blog! C'è ancora tanto da dire anche se le idee cominciano a scarseggiare. Per ora ho in lista d'attesa ancora 2 Riflettendo e una Lezione. E sono pochi.
Per cui, per prima cosa gradirei, se qualcuno di voi avesse domande, che me le porgesse in un commento qui sotto! Così potrò raccogliere le idee e vedere se posso scrivere ancora qualcosa di nuovo. Non ci sono limiti, potete chiedere di TUTTO, dal mio colore preferito al come si fa un'analisi logica. 


Poi, dal momento che le idee e il tempo (perché raramente si tratta di articoletti da scrivere in 10 minuti) relativi alle Lezioni scarseggiano, ho pensato a due nuove rubriche da attivare, e da mantenere in caso avranno successo. 
La prima è quella che vorrei attuare con più frequenza è quella delle "Scene più belle del cinema", che probabilmente abbrevierò in SPBC (fantasia is the way). Per chi non lo sapesse, era una rubrica confinata alla pagina facebook, ma che potrebbe benissimo adattarsi al blog, anche perché gli articoli così scritti sarebbero veramente brevi (non sono recensioni di un film intero ma di una singola scena), e quindi anche molto più frequenti. Ovvio, non si parlerà di scrittura, ma il cinema è comunque un'arte. La settima per essere precisi. E Arte parla di ARTE. Giusto?
Poi, pensavo di iniziare una lunga sfilza di articoli, alternati alle solite lezioni e riflettendo ovviamente, che parla uno a uno dei generi della letteratura. E' una cosa che è già stata fatta, ma ho pensato non fosse un male per questo blog, perché non ho effettivamente mai parlato dei Generi Letterari. 


Insomma, fatemi sapere! Se avete domande, idee nuove, perplessità, opinioni etc etc... scrivete pure! 
Arte is watching you.

lunedì 30 settembre 2013

Riflettendo - L'editoria gratuita

Eccoci di nuovo qui con il secondo Riflettendo a proposito dei sistemi di pubblicazione di un libro.
Abbiamo già parlato di editoria a pagamento QUI, e l'abbiamo smontata e sconsigliata in ogni sua forma.
Dal momento che una buona percentuale delle case editrici vengono in questo modo tagliate fuori, non ci resta che parlare delle rimanenti, quelle cioè che non chiedono contributi all'autore, né l'acquisto di un numero minimo di copie. Spesso si tratta di case editrici medio/grandi. E qui arriva la fregatura: più sono grandi, più le possibilità di farsi notare ai loro occhi si riducono.
Ma procediamo per gradi. La domanda è: "cosa devo fare se voglio pubblicare gratis?".
Innanzitutto, bisogna sapere QUALI case editrici contattare. Non tutte potrebbero essere interessate al genere del tuo romanzo, alcune poi pubblicano solo saggistica, altre si rifiutano categoricamente di prendere in visione poesie... per cui, la prima cosa da fare è informarvi, e internet in questo può tornarvi più che mai utile. Cercate quali sono le case editrici che potrebbero essere interessate a pubblicare il vostro lavoro e per ognuna LEGGETE ATTENTAMENTE LE MODALITA' DI INVIO MANOSCRITTI. Per esempio, alcune case chiedono in visione solo la sinossi (una sorta di riassunto, comprensivo di finale, in cui spiegate lo svolgersi della trama del vostro libro), altri vogliono la sinossi e qualche capitolo, altri ancora vogliono tutto il manoscritto... insomma, se non è richiesto, non inviate mai più del necessario!
Attenzione, piccolo accorgimento: anche se dovessero chiedervi separatamente le vostre generalità e i recapiti, non abbiate paura di inserirli ovunque riteniate necessario. Di solito la prima pagina del manoscritto è dedicata a questo.
Quando avrete completato questi passaggi, finalmente, inviate. Molte case editrici vogliono tutto per email (nel qual caso, fate attenzione ad inviare nel formato richiesto), altre si servono ancora del cartaceo. In questo secondo caso, vi consiglio di andare in posta e usare il "piego libri", che sembra tagliato apposta per noi aspiranti scrittori e che è tanto economico quanto, purtroppo, sconosciuto.
Attenzione! Nessuno vi impedisce di inviare contemporaneamente a più editori, anzi, vi risparmierete un sacco di tempo nell'attesa che vi rispondano. Nel caso (remotissimo in realtà), che vi rispondano molte case editrici interessate, è sempre vostro diritto declinare le offerte che non vi interessano.
Una volta spedito il tutto, è il momento di aspettare. Aspettare. Aspettare. Aspettare.
Il tempo medio con cui le case editrici prendono in lettura un libro è di 6 mesi. E il più delle volte se non sono interessate non si sprecano nemmeno a rispondere. Per cui preparatevi a mesi di snervante attesa, probabilmente insolvente.
A forza di provarci, però, qualcuno prima o poi vi risponderà (per la legge dei grandi numeri se non altro). A quel punto starà a voi destreggiarvi col contratto che vi offriranno... mi raccomando, LEGGETE anche i numeri di pagina, chiedete se non siete sicuri e controllate che non chiedano contributi di nessun genere! Sì, anche l'acquisto da parte dell'autore di un numero minimo di copie è chiedere contributi.
Infine, qualche suggerimento di natura tecnica: quando inviate il manoscritto non siate né troppo elaborati né troppo trascurati. Cercate quindi di controllare tutto e di essere sicuri di ridurre gli errori al minimo. Allo stesso tempo, non esagerate con fronzoli o font indecifrabili, state sul semplice in modo che chi legge possa riuscirci senza dover fare la cataratta. In caso di invio cartaceo, poi, molti consigliano di lasciare un minimo di interlinea in modo da rendere il tutto ancora più ordinato e leggibile e allo stesso tempo permettere all'editor che vi avrà in lettura qualche nota.
Raccomandazioni finali: non aspettatevi di riavere indietro il vostro manoscritto in formato cartaceo. Mai.
E soprattutto non state troppo a preoccuparvi dei diritti d'autore e di un eventuale plagio: a nessuna casa editrice conviene rubarvi un manoscritto col rischio di incorrere in denunce e procedimenti legali interminabili, quando può pubblicarvi e prendere il 90% sulle vostre quote di vendita in maniera del tutto legale.

lunedì 23 settembre 2013

Di nuovo Università...

Salve a tutti amici!
Mi pento e mi dolgo per non aver pubblicato un articolo per oltre un mese... UN MESE, vi rendete conto? Beh, le motivazioni sono semplici: a inizio settembre sono stata in vacanza, poi il 16 è iniziato il nuovo anno accademico, e a una settimana dall'inizio delle lezioni devo dire che prevedo un semestre durissimo.
Ritaglierò comunque il tempo per il blog, non temete!
Ovviamente all'assenza fisica non è corrisposta all'assenza mentale. Mentre ero via ho fatto una lista di nuovi articoli che voglio scrivere. Qualche lezione, qualche riflettendo... vedrò con che ordine procedere.
Per ora sono qui solo per dire che il prossimo articolo arriverà in settimana! E probabilmente sarà un Riflettendo! A presto!