giovedì 19 dicembre 2013

Lezione 33 - La lunghezza di un romanzo

Sono proprio in queste settimane immersa nella scrittura del mio secondo romanzo, e mi è sorto un dubbio che sicuramente avrà attanagliato molti altri di voi. Quanto deve essere lunga una storia per poter essere chiamata romanzo?
Bene, premettendo che è impossibile dare una risposta precisa, mi sono permessa di cercare informazioni in rete e di chiedere a qualche amico con la mia stessa passione per la scrittura. Questo, a grandi linee, il risultato: 100 cartelle. Questa è la lunghezza minima per parlare di romanzo (breve), mentre un romanzo di lunghezza media dovrebbe stare tra le 150 e le 250 cartelle. Oltre si parla di mattone.
Ma cos'è una cartella editoriale? In verità ne ho già parlato altrove, tempo fa, nella lontanissima Lezione 4 - Impaginazione. Ma ricordarvelo non può farvi che bene, giusto? Dunque, la cartella editoriale è l'unità di misura dei libri. Esattamente. Come fate a capire se avete scritto tanto o poco? Dire "ho scritto 20 pagine" non rende l'idea, perché scritte in carattere 72 equivalgono a due frasi, mentre scritte in carattere 4 potrebbero benissimo essere un libro. Questo perché il numero di pagine dipende dall'impaginazione. Le cartelle invece non soffrono di questo problema, perché si basano sul numero fisso di caratteri scritti (spazi inclusi). Per cui possiamo dire che una cartella editoriale equivale a 1800 caratteri (alcuni dicono 2000, ma io preferisco il primo valore).


1 Cartella = 1800 Caratteri (spazi inclusi)


Quindi, in definitiva, per capire di quante cartelle consta il vostro lavoro, aprite il vostro editor di testo, andate al conteggio dei caratteri e dividete quel numero per 1800. Il risultato è appunto il numero delle vostre cartelle. Questa unità di misura è stata adottata perché solitamente, e sottolineo solitamente, l'impaginazione di un libro pubblicato corrisponde a 30 righe per pagina, con 60 caratteri per riga. Quindi 1800 caratteri per pagina. E questa è proprio una cartella. Quindi il numero di cartelle che troverete dovrebbe corrispondere al numero di pagine (ripeto, in linea di massima) se il vostro libro fosse pubblicato. Ma come ho detto, noi ora usiamo le cartelle solo per confrontare la lunghezza degli elaborati.
Per cui, fermo restando che esistono racconti lunghi e romanzi brevi, e che i racconti si distinguono anche sulla base dell'intreccio oltre che della lunghezza, ora sappiamo che un romanzo medio va dalle 150 alle 250 cartelle. Se rientrate in questi termini, siete in una botte di ferro.
Avere meno cartelle non vi impedisce di definire il vostro lavoro un romanzo, come averne di più non dovrebbe pregiudicarvi la pubblicazione. Purtroppo però è risaputo che solitamente gli editori preferiscono questa lunghezza. E non solo, ma anche i premi letterari spesso pongono di questi limiti, per cui il mio consiglio è cercare di rimanerci, se la storia lo permette.


5 commenti:

  1. Santi numi! le mie 70 pagine, ovvero 5 capitoli, contano 154 cartelle! E io ho ancora molto da scrivere! Il mio primo libro sarà un mattone!!! Uahahahaha XD

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    1. Pardon, ho visto solo ora il commento, ho avuto qualche problema con la posta elettronica! Comunque ti rispondo alla vigilia, sii contento xD Guarda è lo stesso "problema" che avevo io col primo lavoro, per cui ti capisco. Anzi la ricerca per questo articolo era appunto iniziata perché essendo abituata a grandi cifre non capivo se Coleridge's Rime fosse troppo corto per un libro nella media. Beh, è venuto fuori che è leggermente più lungo, per cui il mio senso della misura era totalmente falsato xD

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  2. In che senso "problema"? E' un male se un libro è più lungo di 150 cartelle?
    Anche volendo gli editori non potrebbero dividere il mio libro a questo punto perchè la storia è solo agli inizi.

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    1. Sì, purtroppo è un "problema". Non dovrebbe esserlo ma sai bene che questo in particolare non è un paese giusto. Gli editori tendono a preferire libri non troppo brevi e non troppo lunghi per gli esordienti. Non so bene perché, forse sono più semplici da valutare, forse sono più vendibili e quindi meno rischiosi per un autore sconosciuto. Però è così. Questo non vuol dire che non ci riuscirai, però in linea di massima è così. Ad esempio anche per fare i concorsi spesso ci sono limiti molto restrittivi, e i concorsi sono uno dei modi più gettonati per farsi conoscere. Essere prolissi può essere svantaggioso, sì.

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    2. Poi ripeto, siamo sulla stessa barca, il mio primo romanzo è di 1000 cartelle e oltre, per cui non è così strano essere prolissi. Soprattutto se si tratta di Fantasy. Anzi in questo caso probabilmente gli editori specializzati come Nord potrebbero preferire :)

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