martedì 21 maggio 2013

Lezione 28 - Incipit e finali

Salve a tutti amici di Arte parla di Arte!
Come promesso, arriva (un po' in ritardo), la lezione sui vari tipi di incipit e di finali che esistono nella narrativa. Sebbene ognuno di questi aspetti sia diverso da romanzo a romanzo, infatti, tutti possono comunque essere raggruppati in più ampie categorie.


Ma andiamo con ordine. Parliamo innanzitutto dell'inizio della storia. Non è da sottovalutare: non si può iniziare come si vuole, seguendo il caso. Bisogna ponderare le prime parole, perché sono quelle che faranno capire al lettore se vale la pena di continuare a leggere. Io credo che ogni libro sia un colpo di fulmine: se non attrae subito, è molto difficile avere poi un'opinione positiva su tutto il resto. Quindi stupite fin dall'inizio! esagerate, date il meglio di voi stessi!
Tecnicamente, non c'è una regola base per l'incipit. Nella precedente lezione abbiamo parlato di sequenze: ebbene, per partire con una storia potete scegliere quella che più vi aggrada. Ma attenzione! Questo ovviamente darà modo al lettore di farsi subito un'idea sul vostro stile. Se desiderate quindi uno stile veloce, iniziare con sequenze narrative o dialogate. Se invece tenete molto ai dettagli e preferite un'entrata più sfumata nel mondo del vostro romanzo, allora le sequenza descrittive e riflessive fanno per voi!
Anche per quanto riguarda lo svolgimento dell'incipit avete libera scelta: potete creare un antefatto, una prefazione, una situazione di partenza classica, oppure anche iniziare ad avvenimenti già compiuti. Quest'ultimo tipo di incipit si dice "in medias res", in italiano "nel mezzo della situazione"; è molto interessante ed è anche piuttosto difficile da gestire, perché il protagonista e i suoi aiutanti hanno già compiuto buona parte della loro avventura, che voi abili scrittori dovrete poi completare con una serie di falshback. Se volete un esempio, uno dei più famosi incipit in medias res è quello dell'Eneide: si parte con una tremenda tempesta e il naufragio di Enea e dei suoi sulle coste del Nord Africa, a Cartagine, dove la regina Didone li accoglie. Durante un banchetto, Enea narra gli avvenimenti dei quali è reduce.
Quindi ribadisco: scegliete la modalità che più preferite, ma DATE DEL VOSTRO MEGLIO!


Passiamo al finale, ovvero il "tirare le fila" dopo una storia con intreccio e svolgimento (si spera) accattivanti.
Il finale è importante quanto l'inizio, se non forse ancora di più. Le ultime parole sono quelle che lasciano il retrogusto nella mente del lettore, sono la ciliegina sulla torta: se non ci sono, tutto il resto sembra un po' meno bello (a questo proposito potete leggere anche la Lezione 1 - Le ultime parole famose).
Per cui, pensate molto bene il finale! Il finale che, tra le altre cose, può essere di 6 tipi:

  • Con morale: implicitamente o esplicitamente contiene un insegnamento morale. Molto comune nelle favole, ad esempio, degne eredi degli exemplum latini (antiche favolette scritte apposta per insegnare una morale. Molto famose quelle dell'autore Fedro)
  • Aperto: non concluso, per cui dovrebbe (uso il condizionale perché non credo molto in questa strategia) lasciare immaginare al lettore gli avvenimenti futuri. Oppure si può usare un finale aperto se si desidera avere poi la possibilità di continuare la storia (come spesso succede, ahimè, per molte serie televisive, che quindi non conducono mai a niente). ATTENZIONE PERO'! Finale aperto non è se si conclude una storia lasciando poi sottinteso quello che accadrà. Per avere un finale aperto il lettore non deve avere la minima idea di cosa accadrà dopo. Per cui i cosiddetti finali allusivi non sono da considerarsi finali aperti. 
  • Tragico: beh... direi che il nome si spiega da solo. Si ha finale tragico quando non c'è lieto fine, e tutto è descritto con toni drammatici e crudi.
  • Narrativo: finale intero, nel senso che chi scrive abbonda con i particolari per concludere la vicenda nel modo più ampio e completo possibile.
  • Tronco: finale improvviso. La vicenda è di per sé conclusa, ma il narratore non si sforza di aggiungere particolari a proposito del finale, e di quello che eventualmente accadrebbe subito dopo. Da' quasi l'impressione che il libro si chiuda per sbaglio, come fosse stata strappata qualche pagina.
  • A sorpresa: quando riporta avvenimenti che sconvolgono del tutto l'intreccio fino a quel punto ottenuto. Ad esempio, si può avere finale a sorpresa se si scopre il protagonista essere in realtà il cattivo.

Ovviamente un tipo non esclude l'altro. Si possono avere finali narrativi-con morale (i miei preferiti), oppure tragici-a sorpresa, o ancora tronco-aperto. Naturalmente l'unico accostamento non consentito, che porterebbe ad un'antinomia, è quello narrativo-tronco. 
Anche qui, potete scegliere quello che più vi piace, io non posso far altro che dirvi la mia opinione e basarmi sui miei personali gusti (come si è capito, di solito non gradisco i finali tronchi o aperti), ma non c'è alcuna legge scritta per cui bisogna preferire l'uno all'altro. Fate come vi dice la testa (o il cuore, per i più sentimentali). Però, qualsiasi cosa facciate, FATELA BENE!!! Alla fine è solo questo che determina se un libro può essere letto o meno, la passione che ci mettete.


Bene, finalmente ho finito!
Eheh, sono mancata per un mesetto, ma stavolta vi ho regalato una lezione piuttosto corposa, vero?
Vi saluto qui e vi anticipo subito che, se vorrete, la prossima lezione riguarderà i Flashback e i Flashforward! 
A ri-scriverci!


4 commenti:

  1. Bellissima lezione Arte, complimenti. Non deludi mai :D
    Se possibile ti chiedo di affrettare il più possibile l'uscita della prossima lezione, quella mi serve molto visto che la serie che sto scrivendo riserva una grossa porzione ai flashback.

    Ciao!

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  2. Mah, non è uscita la firma... Sono Yoru comunque :D Al diavolo la sorpresa...:(

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    1. Ma grazie del commento! :D Mi rendi la persona più felice di questo mondo!
      Sì, la lezione arriverà prestissimo, la sto già scrivendo. Ultimamente ho una gran voglia di occuparmi del blog!

      comunque immaginavo fossi tu! Ci avrei scommesso l'osso del collo XD

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    2. Ah sì? Sono riconoscibile :) Buono!

      Comunque ricorda che aspetto con impazienza la lezione sui flashback :)

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