mercoledì 21 marzo 2012

Lezione 8 - Come inventare i nomi

Quanti nomi ben riusciti vi sono capitati, tra i tanti libri che sicuramente avete letto? Ammettetelo: pochi. Pochi sono quelli che ricordate veramente, o che in qualche modo vi hanno fatto pensare: oddio, questo è proprio un bel nome. Quindi, come ottenere ciò? Beh, se state scrivendo qualcosa di realistico o ambientato ai giorni nostri, niente di più semplice: basta scegliere un nome che vi piace (possibilmente che non sappia di cliché, come Jack o John, o Mary e tutta la compagnia...). Se invece siete in un fantasy, o in ogni altro genere che richieda nomi stravaganti, potete ricorrere a quattro piccole strategie:

  1. O ve ne fregate, e usate un nome che esiste veramente, che vi piaccia.
  2. O usate nomi biblici, antichi, di altre lingue etc...
  3. O usate un generatore di nomi in internet.
  4. Oppure lo inventate di sana pianta.

Mettere in atto i primi tre è elementare, basta fare una piccola ricerca su internet e in meno di tre secondi avrete per le mani fior fior di liste chilometriche di nomi strani, mai sentiti, altisonanti... In quanto ai generatori di nomi fantasy, ne esistono a bizzeffe, complessi o meno. Vi indico alcuni esempi molto carini:

Io li ho trovati davvero carini, anche se molto di rado (oserei dire mai) li uso per i nomi dei miei personaggi. Soprattutto l'ultimo link è curioso. Ok, lo so che è a tratti scandaloso, ma fate finta di non vedere il generatore per nomi da pornostar et similia. Concentratevi sul resto, suvvia!
In ogni caso, come già avevo accennato, ritengo più genuino inventare da sola i nomi dei miei personaggi, quindi solitamente uso l'ultimo metodo. E mi sono creata una sorta di procedimento che si è rivelato molto utile ed efficace!
Dunque, la prima cosa da fare è pensare al personaggio. Chi è? E' un personaggio positivo o negativo per la storia? E' un personaggio elegante o sciatto? Insomma, delineatene un profilo nella vostra mente. Da lì dovete decidere se attribuirgli un nome elegante, dolce, o aspro e decisamente "da cattivo". Nel primo caso, dovete fare in modo che sia il più pronunciabile possibile, e che utilizzi, soprattutto nell'iniziale, una delle lettere che ho messo nella categoria "dolci", che sono: A, D, E, F, I, L, M, N, S, V, Y. Scegliete come iniziale la lettera che preferite, poi andate a tentativi: aggiungetene altre, anche a caso, fate miriadi di prove. Procedete sillaba per sillaba, e quando credete di aver raggiunto un suono accettabile, procedete, fino a quando non ritenete di aver  raggiunto la fine del nome. Nel caso si tratti di un personaggio negativo, scegliete lettere "dure", come: K, O, Q, R, T, C, U, X, Z. Poi il procedimento è lo stesso.
Ovvio, la suddivisione delle lettere non è categorica (quelle che mancano le considero "neutre"), però può aiutare a creare un nome adatto. Ah, un altro piccolo consiglio: per i nomi che volete fare particolarmente soavi, usate solo lettere dolci e aggiungete molte vocali. Da' idea di eleganza, raffinatezza e linearità. Un nome del genere potrebbe suonare bene, ad esempio, su una donna molto pacata. 
Prendiamo ad esempio i nomi fantasy de Il Signore degli Anelli: se avete notato Arwen mostra in larga maggioranza lettere dolci, così come Eowyn. Aragorn, invece, è già un po' più duro, perchè è sì un personaggio positivo, ma è pur sempre un guerriero. E che dire di Legolas, personaggio fondato sull'eleganza... il nome è adatto a lui. Boromir è più duro, perchè è un personaggio maschile e non del tutto positivo. E vi assicuro che avrei potuto prendere ad esempio qualsiasi altro fantasy che faccia uso di nomi inventati. Come Eragon, lettere dure accostate alle dolci. Galbatorix è duro, perchè è l'antagonista, Arya è dolce. 
Insomma, se seguirete questi pochi conigli e se, ovviamente, farete uso della vostra fantasia, potrete trovare nomi molto adatti e memorabili. Solo gli ultimi due consigli: anche la lunghezza del nome è importante. Se è medio-corto è più facile che sia pronunciabile, e quindi elegante, e quindi ricordabile. Quindi usate nomi medio-corti per i protagonisti, quelli che il lettore incontra ogni poche pagine, quelli che devono essere ricordati. Se invece avete un peronaggio secondario e/o antagonista, se lo farete più lungo otterrete maggior senso di sgradevolezza (senza esagerare, ovviamente. Evitiamo il genere Aberfotherk, figlio di Torghemes, amico di Agilisdaria e Girostermino e nipote di Pallopinchissimissimo. Grazie). Infine, ricordatevi di sfumare: non dovete usare sempre e solo lettere dolci o viceversa. Serve solo come struttura iniziale o per i personaggi molto "stereotipati", se così si può dire. Anzi, potrete addirittura fare il contrario di quello che ho detto, per colpire ancor più il lettore: se date ad un cattivo un nome dolce, certo la gente se ne ricorderà. Anche qui, senza esagerare. Chiamare Fiocco di Neve il povero Sauron farebbe solo sboccare, senza offesa. Ma, ad esempio, la Troisi ha chiamato il suo cattivo Aster, un nome non eccessivamente crudele (che infatti, attenzione allo spoiler che sto per scrivere di seguito, si scopre essere nientepopodimeno che un bambino. La mia teoria, come al solito, torna, anche e dall'autrice il nome è stato solo scelto, mi pare, e non inventato. E' stato scelto con criterio).
Insomma, sbizzarritevi! E, soprattutto, fatemi sapere se il mio metodo ha funzionato! 

2 commenti:

  1. Grazie, mi sono sempre chiesta come gli/le scrittori/scrittrici inventassero i nomi! :D

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