giovedì 22 marzo 2012

Ciao ciao, Tobi

Maledettissimo marzo. Non si è accontentato di avermi mandato nel baratro con i risultati scolastici e avermi tolto la mia Cesarina. No, non gli batava. Ha dovuto togliermi anche la creatura che amavo di più, il mio amato cagnolone Tobi. Era un bellissimo Golden Retriever, non più giovanissimo ormai, che è stato portato via da un arresto cardiaco.
Che dire? E' tutto il giorno che piango. Ora che ho esaurito le lacrime, ho ripreso possesso quel poco di lucidità che serve a battere su di una tastiera. Mi sembrava ingiusto non ricordarlo anche sul mio blog, lui, quello che ho amato dal primo momento che ho visto.

La prima volta che l'ho visto era a casa dei miei zii, a Milano. Dovete sapere che loro sono grandi amanti degli animali, e appena ne trovano uno che ha dei problemi lo prendono a casa loro, tentando di farlo adottare o aiutandolo in prima persona. In questo caso, Tobi era un cane già di 8 anni, che la sua famiglia non poteva più tenere (dopo averlo segregato da solo in un capannone per tutta la vita, ricordiamolo). Ebbene, è stato un colpo di fulmine. Me ne sono innamorata, e lui si è innamorato di me. Ho insistito così tanto con tutta la mia famiglia che alla fine l'abbiamo preso con noi. Non mi sembrava vero.
E' stato con noi relativamente poco, solo 3 anni, in effetti. Ma si è fatto talmente amare, è stato così bravo, che mi pareva di conoscerlo da sempre. Era perfetto, l'unico rimpianto era non averlo conosciuto prima.
Mi ricordo le lunghe passeggiate con lui, oppure quando ululava perché voleva andare in giro... quando si avvicinava e mi appoggiava il muso sulle gambe implorandomi di fargli una carezza. Quando si sedeva con le orecchie tese, e mi dava la zampa, aspettando un biscotto... lo amavo, davvero, profondamente.
Un mese fa purtroppo ha cominciato ad essere affaticato, e tutti pensavamo fosse un male di stagione, probabilmente dovuto all'età. Ma col tempo non migliorava, e il veterinario, dopo circa tre visite, ha deciso di cominciare una terapia.
Ieri lo abbiamo portato là, in clinica. Avrebbe dovuto stare tutta la notte e tutto il giorno seguente, per continuare le flebo. E io l'ho abbandonato lì a tradimento, mentre mangiava, per fare in modo che non mi seguisse. Certo, prima l'ho salutato... gli ho persino spiegato che non lo stavo abbandonando, che sarei tornata a trovarlo appena uscita da scuola, che era per il suo bene. E lui mi ha capita. Ne sono certa: lui capiva tutto quello che gli dicevo. Ma è stato comunque triste.
Poi, oggi, proprio mentre uscivo da scuola per andarlo a trovare, il telefono è squillato e mi hanno detto che aveva avuto un infarto e che non c'era stato nulla da fare. Ho pianto in mezzo alla strada, senza alcun pudore. Stavo così male che mi sarebbe venuta voglia di attraversare la strada senza guardare.
Alla fine sono riuscita a rimanere in me, almeno in parte. Ho chiesto disperatamente che mi portassero da lui, e l'hanno fatto.
Pensavo che mi sarei impressionata, e invece mi ha fatto quasi bene. Se ne stava lì, bello come sempre, disteso ma non osceno o drammatico. Normale. Sembrava dormisse. E mi è piaciuto vederlo così, mi ha dato l'idea di qualcuno che è morto serenamente.
Mi assicurano che non ha sofferto e mi dicono che probabilmente è stata tutta colpa di un tumore al pancreas.
Sto ancora malissimo, ovviamente. Ma almeno ho ripreso un po' coscienza di me, pensando anche che adesso lui è in un posto molto bello, e quindi non ho nulla di cui preoccuparmi. So che sta bene.
Quindi, Tobi, ti saluto. Tu aspettami. Un giorno, non so quando, arriverò anche io in quel bel posto.
Ciao ciao. Stammi bene, cagnolone!

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