venerdì 8 marzo 2013
venerdì 1 marzo 2013
Stop Vivisection!
Oggi vi parlo di "Stop Vivisection", un'iniziativa popolare volta ad abrogare finalmente la vivisezione in TUTTI i paesi UE e su TUTTI gli animali. Non solo: la norma verrebbe sostituita, e il nuovo testo imporrebbe di utilizzare dati specifici per la specie umana in ogni esperimento. Ricordiamo infatti che la vivisezione, e la sperimentazione animale in genere, oltre ad essere eticamente aberrante, è anche scientificamente dimostrata essere non sempre efficace per quanto riguarda la creazione di medicinali o cosmetici utili all'uomo. Oggi come oggi esistono nuove tecnologie, e la sperimentazione animale è del tutto INUTILE, solo meno dispendiosa per le aziende. Ritengo quindi che l'abrogazione della legge in esame sia un passo non solo UTILE, ma NECESSARIO!
Quindi vi chiedo col cuore in mano di andare sul sito di Stop Vivisection e apporre la vostra firma! L'iniziativa sarà valida solo una volta raggiunto il milione di firme, e c'è ancora tanto lavoro da fare. Quindi non aspettate un secondo di più e correte a firmare: Arte ve lo impone!
Purtroppo il requisito per rendere valida la firma è la maggiore età, quindi verrà scartata una buona fetta dei miei lettori, ma gli altri non devono tardare di un solo minuto. E' un'operazione semplice e veloce, impiegherete al peggio un paio di minuti, e non è richiesta registrazione al sito.
Trovate il logo di Stop Vivisection in basso a sinistra, nella colonna dei widget, si può accedere al sito anche da lì.
FORZA, FIRMATE!
ps: molti vedranno la dicitura "abroghiamo la legge sulla protezione degli animali da laboratorio". Ora, per evitare equivoci, fate attenzione: c'è sì protezione per gli animali da laboratorio (e poi nemmeno così tanta), ma accettarne la protezione significa implicitamente ammettere la vivisezione. Ecco perché Stop Vivisection è interessata ad abrogare questa norma e a sostituirla. E' molto fraintendibile.
Quindi vi chiedo col cuore in mano di andare sul sito di Stop Vivisection e apporre la vostra firma! L'iniziativa sarà valida solo una volta raggiunto il milione di firme, e c'è ancora tanto lavoro da fare. Quindi non aspettate un secondo di più e correte a firmare: Arte ve lo impone!
Purtroppo il requisito per rendere valida la firma è la maggiore età, quindi verrà scartata una buona fetta dei miei lettori, ma gli altri non devono tardare di un solo minuto. E' un'operazione semplice e veloce, impiegherete al peggio un paio di minuti, e non è richiesta registrazione al sito.
Trovate il logo di Stop Vivisection in basso a sinistra, nella colonna dei widget, si può accedere al sito anche da lì.
FORZA, FIRMATE!
ps: molti vedranno la dicitura "abroghiamo la legge sulla protezione degli animali da laboratorio". Ora, per evitare equivoci, fate attenzione: c'è sì protezione per gli animali da laboratorio (e poi nemmeno così tanta), ma accettarne la protezione significa implicitamente ammettere la vivisezione. Ecco perché Stop Vivisection è interessata ad abrogare questa norma e a sostituirla. E' molto fraintendibile.
lunedì 25 febbraio 2013
Lezione 26 - Racconti Brevi
Salve a tutti! Come promesso, nuova lezione!
Oggi parliamo dei racconti brevi. Spesso sottovalutati, secondo me.
Dunque, cominciamo dalle nozioni basilari: un racconto breve è una trama scritta in prosa di lunghezza molto meno estesa di un romanzo. Non esiste un termine preciso, né in caratteri minimi né massimi. I racconti possono essere singoli, a sé stanti, oppure essere inseriti in una raccolta. Nel qual caso, i racconti possono essere identificati come i capitoli di una storia unitaria, con l'unica differenza che ognuno ha una trama differente (e di conseguenza possono esserci anche personaggi e ambientazioni completamente diverse). Se i racconti della raccolta hanno, come appena detto, trame completamente diverse tra loro, l'elemento comune potrebbe essere la morale a cui vogliono tendere, o il genere; per esempio, Edgar Allan Poe scriveva spesso racconti gotici e di fantascienza, mentre Verga, nella sua raccolta di racconti, narrava di personaggi diversi, con storie diverse, ma accomunati tutti dal medesimo destino, solitamente la morte o l'eterna malinconia (ad esempio La Lupa, Rosso Malpelo, etc...).
Insomma, il racconto breve è estremamente versatile. Si può parlare di ciò che si vuole, come si vuole, e quanto si vuole. Non si è mai vincolati alla corposità imposta ad un romanzo, e spesso è un bene, perchè può capitare di non essere in grado, o semplicemente di non avere voglia di immergersi totalmente in un'unica, grande storia, pur rimanendo la voglia di scrivere.
Anzi, dato che per uno scrittore che voglia definirsi tale, è normale avere dei momenti di "svogliatezza", io trovo il racconto breve la perfetta valvola di sfogo: ti permette di scrivere senza essere vincolato a nulla. Anche volendo scrivere un'intera raccolta, non si è mai obbligati a trovare un elemento comune tra i racconti componenti la stessa, non si è obbligati a scriverne né un minimo, né un massimo, non ci sono termini di lunghezza nella singola storia breve, e infine è immensamente più semplice mettere in piedi una raccolta piuttosto che un romanzo unitario.
La mia opinione? Scrivere racconti brevi aiuta tantissimo. Quando non si ha troppo tempo o non ci si vuole immergere in una sola storia, lunga e difficoltosa, il racconto breve è il perfetto strumento per mantenersi in allenamento e divertirsi, sfogare l'ispirazione, ripeto, senza vincolo alcuno. L'unico lato negativo dei racconti brevi è che, seppur più ben accetti ai concorsi (e quindi in ogni caso possono portarvi in alto con il minimo lavoro possibile), spesso non vengono pubblicati. Ma non disperate: non è raro che una storia breve diventi poi un romanzo. Vorrei fare l'esempio della mia storia, ma dato che non sono (ancora) famosa, basta che pensiate ai Malavoglia: sono nati in una storia breve e sono diventati i protagonisti del romanzo più famoso di Verga.
Quindi, in chiusura: se avete voglia di scrivere ma non il coraggio o la spinta necessari a buttarvi in un romanzo, non rinunciate. Scrivete, anche se poco, ma scrivete. Questo potrebbe aiutarvi ad avere la "grande idea", oppure potreste semplicemente scoprire di amare di più il racconto breve del romanzo. Posso garantirvi che anche un racconto regala tante soddisfazioni!
Oggi parliamo dei racconti brevi. Spesso sottovalutati, secondo me.
Dunque, cominciamo dalle nozioni basilari: un racconto breve è una trama scritta in prosa di lunghezza molto meno estesa di un romanzo. Non esiste un termine preciso, né in caratteri minimi né massimi. I racconti possono essere singoli, a sé stanti, oppure essere inseriti in una raccolta. Nel qual caso, i racconti possono essere identificati come i capitoli di una storia unitaria, con l'unica differenza che ognuno ha una trama differente (e di conseguenza possono esserci anche personaggi e ambientazioni completamente diverse). Se i racconti della raccolta hanno, come appena detto, trame completamente diverse tra loro, l'elemento comune potrebbe essere la morale a cui vogliono tendere, o il genere; per esempio, Edgar Allan Poe scriveva spesso racconti gotici e di fantascienza, mentre Verga, nella sua raccolta di racconti, narrava di personaggi diversi, con storie diverse, ma accomunati tutti dal medesimo destino, solitamente la morte o l'eterna malinconia (ad esempio La Lupa, Rosso Malpelo, etc...).
Insomma, il racconto breve è estremamente versatile. Si può parlare di ciò che si vuole, come si vuole, e quanto si vuole. Non si è mai vincolati alla corposità imposta ad un romanzo, e spesso è un bene, perchè può capitare di non essere in grado, o semplicemente di non avere voglia di immergersi totalmente in un'unica, grande storia, pur rimanendo la voglia di scrivere.
Anzi, dato che per uno scrittore che voglia definirsi tale, è normale avere dei momenti di "svogliatezza", io trovo il racconto breve la perfetta valvola di sfogo: ti permette di scrivere senza essere vincolato a nulla. Anche volendo scrivere un'intera raccolta, non si è mai obbligati a trovare un elemento comune tra i racconti componenti la stessa, non si è obbligati a scriverne né un minimo, né un massimo, non ci sono termini di lunghezza nella singola storia breve, e infine è immensamente più semplice mettere in piedi una raccolta piuttosto che un romanzo unitario.
La mia opinione? Scrivere racconti brevi aiuta tantissimo. Quando non si ha troppo tempo o non ci si vuole immergere in una sola storia, lunga e difficoltosa, il racconto breve è il perfetto strumento per mantenersi in allenamento e divertirsi, sfogare l'ispirazione, ripeto, senza vincolo alcuno. L'unico lato negativo dei racconti brevi è che, seppur più ben accetti ai concorsi (e quindi in ogni caso possono portarvi in alto con il minimo lavoro possibile), spesso non vengono pubblicati. Ma non disperate: non è raro che una storia breve diventi poi un romanzo. Vorrei fare l'esempio della mia storia, ma dato che non sono (ancora) famosa, basta che pensiate ai Malavoglia: sono nati in una storia breve e sono diventati i protagonisti del romanzo più famoso di Verga.
Quindi, in chiusura: se avete voglia di scrivere ma non il coraggio o la spinta necessari a buttarvi in un romanzo, non rinunciate. Scrivete, anche se poco, ma scrivete. Questo potrebbe aiutarvi ad avere la "grande idea", oppure potreste semplicemente scoprire di amare di più il racconto breve del romanzo. Posso garantirvi che anche un racconto regala tante soddisfazioni!
venerdì 15 febbraio 2013
Arte esiste ancora!
Sì, strano a dirsi ma è così. In realtà possiamo dire che ho ripreso ad esistere questo fine settimana... dopo l'esame di mercoledì (Diritto Costituzionale, un bel 26. Era l'esame più impegnativo di questo semestre). Ora che sono felice e sto pigramente aspettando l'inizio del secondo semestre, finalmente mi dedico al blog.
Lo so, lo so: niente lezione. Non perché non abbia voglia di scriverla ma perché al momento non ho materialmente più idee. So che c'è ancora un sacco di argomenti da toccare, ma per qualche motivo oggi nessuna idea mi è balenata in mente.
Passiamo alle buone notizie:
Lo so, lo so: niente lezione. Non perché non abbia voglia di scriverla ma perché al momento non ho materialmente più idee. So che c'è ancora un sacco di argomenti da toccare, ma per qualche motivo oggi nessuna idea mi è balenata in mente.
Passiamo alle buone notizie:
- Ho appena finito di preparare un salame di cioccolata.
- San Valentino sono riuscita, finalmente dopo tre lunghi anni di rapporto, a trascorrerlo insieme alla mia dolce metà.
- La lezione, giuro, arriverà a breve
- Ho ricominciato a scrivere. In compenso non mi piace quello che scrivo ma, insomma, non si può avere tutto.
- Ho avuto un'altra idea per una storia, anche quella registrata nella mia serie di documenti per futuri romanzi. Era da un po' che non mi capitava di fare buone pensate...
Insomma, Arte esiste ancora. Conduce uno stile di vita abbastanza precario, ma per ora può dirsi fuori pericolo. E questo la porta dai suoi lettori. Quindi, giurin giurello.... CI SI VEDE PRESTISSIMO!
mercoledì 2 gennaio 2013
Buon Anno, buon compleanno, altre scuse e Lo Hobbit
Salve gente! E BUON ANNO A TUTTI!!!!
Oggi è il 2 gennaio, e Arte parla di Arte compie 1 anno! Volete cantare tanti auguri?
Io intanto festeggio con un nuovo articolo. Non è una lezione. Quella la sto ancora elaborando. Per ora accontentatevi della promessa di un video post-primo-esame-universitario. A metà gennaio. Lo so, sono assenteista, ma se sapeste come sono messa con l'università mi capireste, credetemi.
Questo post però non può parlare solo di questo. Per intrattenervi un po' oggi ho deciso di fare una mini-recensione. Anche perché è una questione che mi preme, potremmo dire.
ma ora basta convenevoli, passiamo al sodo: ho visto Lo Hobbit. E le mie opinioni a riguardo sono abbastanza discordanti. Non ho ancora capito se mi è piaciuto o no. Anzi, diciamo, come opinione generale, che sì, mi è piaciuto, ma non in funzione della precedente trilogia Il Signore degli Anelli. Sarebbe stato bello come film a sé. Ma aveva altri kolossal alle spalle, e avrebbe dovuto tenerne conto, per ricreare la stessa atmosfera.
Anzi, già che ci sono facciamo un piccolo sunto delle cose che non mi sono piaciute, e delle cose invece che mi sono piaciute molto. Cominciamo in negativo:
Oggi è il 2 gennaio, e Arte parla di Arte compie 1 anno! Volete cantare tanti auguri?
Io intanto festeggio con un nuovo articolo. Non è una lezione. Quella la sto ancora elaborando. Per ora accontentatevi della promessa di un video post-primo-esame-universitario. A metà gennaio. Lo so, sono assenteista, ma se sapeste come sono messa con l'università mi capireste, credetemi.
Questo post però non può parlare solo di questo. Per intrattenervi un po' oggi ho deciso di fare una mini-recensione. Anche perché è una questione che mi preme, potremmo dire.
ma ora basta convenevoli, passiamo al sodo: ho visto Lo Hobbit. E le mie opinioni a riguardo sono abbastanza discordanti. Non ho ancora capito se mi è piaciuto o no. Anzi, diciamo, come opinione generale, che sì, mi è piaciuto, ma non in funzione della precedente trilogia Il Signore degli Anelli. Sarebbe stato bello come film a sé. Ma aveva altri kolossal alle spalle, e avrebbe dovuto tenerne conto, per ricreare la stessa atmosfera.
Anzi, già che ci sono facciamo un piccolo sunto delle cose che non mi sono piaciute, e delle cose invece che mi sono piaciute molto. Cominciamo in negativo:
- E' stata usata la computer grafica per TUTTO! Ne "Il Signore degli Anelli" almeno i nemici più vicini ai protagonisti erano veri, e si vedeva. Così come i combattimenti a cavallo: si prendevano dei veri cavalieri e si mettevano in scena. Si prendevano dei veri attori, gli si deturpava la faccia, e si facevano gli orchi. Per questo era bello! Già all'inizio del nuovo millennio si usava fin troppo la computer grafica, ma Il Signore degli Anelli non era così, per questo piaceva! La maggior parte delle cose che si potevano vedere erano VERE. i villaggi erano VERI, i paesaggi, i personaggi... si usava la grafica digitale solo dove era palesemente necessario. per questo era bello, per questo lo spettatore si sentiva rapito! Perché era tutto VERO! Ora, io posso capire che la computer grafica abbia fatto passi da gigante, e che costi infinitamente di più usare degli attori, però... se non avevate i soldi per fare come ne "Il Signore degli Anelli", NON FATELO! Semplice! La gente si accorge di questi cambiamenti!
- Ad un certo punto hanno usato come setting la stessa valle che si vede ne "Le Due Torri" (quella con l'erba gialla e dei massi giganteschi sparpagliati un po' ovunque, dove Aragorn, Legolas e Gimli incontrano Eomer e i Rohirrim). E fin qui non ci sarebbe niente di male. Solo che due secondi dopo averla attraversata, Bilbo e i nani si ritrovano a.... GRAN BURRONE! E tu che conosci un po' di geografia Tolkieniana pensi: ma che accidenti c'era in mezzo, lo Stargate??? In ISDA quel setting apparteneva alla zona sud-ovest della Terra di Mezzo, ne Lo Hobbit invece sta vicino a Gran Burrone, che è a nord-est! Dalla parte opposta! E allora io mi chiedo, ma dovevate usare proprio quella valle? PERCHE'? Posso quasi riconoscere gli stessi sassi. La Nuova Zelanda è grande, santo cielo, perché non avete scelto un altro posto?
- Un'altra cosa secondo me brutta è stata la "psicologia" dei nemici. In ISDA erano cazzuti, passatemi il termine. Ricordate l'orco con mezzo cervello umano cucito sulla spalla che fa da generale d'attacco a Minas Thirit? In particolare, la scena in cui dalla città gli catapultano addosso un masso da 10 quintali, lui si sposta solo di mezzo millimetro e poi sputa con rabbia sul masso appena caduto... ecco questi sono i nemici che ci ricordiamo. Ne Lo Hobbit hanno avuto un'involuzione. Non solo sono stupidi (si salva solo il gigante bianco, per chi ha visto il film), ma sono anche grotteschi! Perché, ad esempio, i Goblin sono ROSA? PERCHE'? Sembrano Eterocefali Glabri! In ISDA erano verdognoli, adunchi e bavosi. In pratica erano l'opposto.
- Elrond, uno dei personaggi storici, secondo me è stato un po' storpiato. Fisicamente è lui, l'attore è lo stesso etc. Ma sorride tantissimo! Elrond era un po' burbero, sempre serio. L'unico accenno di sorriso che fa è quando dice "Voi siete la Compagnia dell'Anello!" e poi basta. Qui è euforico!
- All'inizio del film, quando viene spiegata la storia di Smaug il Drago, viene mostrata una città di cui sinceramente non ricordo il nome... e anche se appare in sì e no in due scene, si vede benissimo che è costruita su una cultura RINASCIMENTALE! E di nuovo, perché? Tutti sanno che la Terra di Mezzo è basata sul medioevo, perché hanno voluto mettere una città dall'aspetto palesemente più recente?
- Alcune cose cambiano aspetto da ISDA a Lo Hobbit. Si vedano appunto i Goblin, di cui sopra. Ma anche i Mannari, che in ISDA erano più simili ad un incrocio tra un boxer e una iena... qui sono hanno più le fattezze di un lupo: più snelli, zampe proporzionate, pelo ordinato, denti ben fatti... belli ma niente a che vedere con i nostri buoni vecchi Mannari Ienosi.
- Tre capitoli. E di nuovo: perché? In ISDA erano praticamente d'obbligo, era un romanzo lunghissimo e stra-dettagliato. Ma Lo Hobbit non è affatto così! 400 pagine in media, se va bene. Molti meno dettagli rispetto a ISDA e soprattutto, meno eventi! Come possono pretendere di farci saltare fuori tre film da tre ore l'uno? E' impossibile
- Gli Stregoni. OH MIO DIO. Cosa non sono gli stregoni! Qui in realtà non è "colpa" del film. E' proprio la storia de Lo Hobbit ad essere infinitamente diversa rispetto ad ISDA. Infinitamente più infantile e infinitamente più... stupida. Con questo non voglio dire che è brutta, ma è proprio un'altra cosa! Se ISDA è da adulti e, se posso dirlo, anche abbastanza violento, Lo Hobbit è partito come romanzo per ragazzi, ed è normale che sia meno serio di ISDA. Però... alcune cose mi hanno davvero rovinato la trilogia originale. Si veda, appunto, lo Stregone Bruno. Dovete sapere che in ISDA vengono mostrati solo due stregoni, entrambi molto saggi, anziani, e con personalità profonda: Gandalf e Saruman. Quindi lo spettatore s'è fatto una certa idea di come sono gli Stregoni. Però ne Lo Hobbit inseriscono questo Stregone Bruno che sembra un personaggio da film di Natale serie Z. Oltre che ad essere pazzo, ha anche un'enorme cacca di piccione in testa. Questo dovrebbe bastarvi. Ora voi mi dite: ma è la storia ad essere così, quel personaggio è quello descritto da Tolkien! Non è colpa del film. Io rispondo: vero. Assolutamente vero. Ma in ISDA il regista (Peter Jackson) ha compiuto la precisa scelta di eliminare tutte le parti più infantili del romanzo. Si veda Tom Bombadil, sempre per chi ha letto il libro, etc. Perchè non ha fatto la stessa cosa ne lo Hobbit, cosa che avrebbe mantenuto lo stesso spirito della vecchi trilogia? Ve lo dico io: perché non può togliere NIENTE, dato che ci devono saltare fuori tre film da tre ore. Ed ecco perché la Terra di Mezzo non è più quella dei vecchi film.
- La scena del ponticello. Ad un certo punto Gandalf e i Nani si trovano su un ponticello sospeso nel vuoto, all'interno di certe caverne nelle montagne. Gandalf apre la fila e a bloccarlo dall'altra parte c'è il Boss Goblin (una specie di palla di lardo rosa). In breve, accade questo: Gandalf dice qualcosa che non ricordo, tira una spadata al Boss e gli taglia la pancia. Il Boss dice "credo che ora morirò" con il timbro di voce più scemo che abbia mai sentito. Dopodiché il ponte si rompe, cade e per miracolo tutti si salvano. Ora... respirate... meditate... e rispondete a questa domanda: questa scena non vi sembra la scimmiottatura della famosissima scena "TU NON PUOI PASSARE"? Esattamente. E' praticamente la stessa scena. Cambia solo il tono un tantino meno epico: il ponte è corto e di legno traballante, non certo in pietra come quello di Kahzad-Dum. Inoltre, nella scena di ISDA, il nemico era il Balrog. Ne lo Hobbit è un rotolo ciccione e gay. TROVATE LE ACCIDENTI DI DIFFERENZE!
- I Nani. Anche qui abbiamo un discorso simile a quello degli altri punti. Sono più stupidi e meno epici, per quanto potesse esserci di epico in Gimli. Però, davvero, Gimli aveva una dignità. Questi Nani... un tantino meno. (e poi le Nanesse [se così si chiamano] non hanno la barba. Si vedono all'inizio del film, mentre scappano dalle grinfie di Smaug. Anzi sono basse ma piuttosto belle. Questo mi ha ulteriormente rovinato, insieme al fatto sconvolgente che esistono "Nani belli", i due più giovani della compagnia. Io li immaginavo tutti grassi, pelosi e ruttosi).
- La scena del ritrovamento dell'Anello. Non è fatta male, anzi... è solo che, per chi ricorda, questa scena in versione super-breve viene mostrata anche nel prologo di ISDA. Ed è fatta diversamente rispetto a Lo Hobbit. E' normale, non fraintendetemi... ma se fossi stata nel regista l'avrei resa più simile possibile, per non dare il senso di distacco tra una trilogia e l'altra.
- Scene riciclate. Già, sono state riutilizzate, in contesti diversi, molte scene di ISDA. La più stupida arriva nel momento in cui Gandalf si incazza per niente e usa lo stesso trucco oscura-stanza di ISDA. Peccato che il motivo non regga...
- Scena dei giganti. A parte il fatto che questa scena sembra fatta nello stesso set che aveva visto la compagnia dell'anello combattere contro Saruman-demolitore-di-montagne... I GIGANTI????? Ma... c'erano nel libro? Io sinceramente non li ricordo. Ma proprio per niente... (anche se il libro l'ho letto molto tempo fa, quindi concedo il beneficio del dubbio). Mi viene quasi da pensare che se la siano inventata di sana pianta per allungare di tre quarti d'ora il film. Altrimenti non ci salta fuori la trilogia.
- Guillermo del Toro. CHE C'ENTRA? Sarà anche bravo, ma non era in ISDA e non doveva essere nemmeno sceneggiatore de Lo Hobbit! Per chi non lo sapesse, questo personaggio è stato sceneggiatore anche dei due "Hellboy" e di quel castrone de "il Labirinto del fauno". Ora dovreste spiegarvi molte cose... e guarda caso, l'unico film di animazione del 2012 che non mi ispira per niente, Le 5 Leggende... ha come sceneggiatore proprio il buon vecchio Guillermo. Colpa sua se Lo Hobbit mi ha deluso? Direi di sì, per una buona percentuale.
- Ironia idiota. Che rende imbecilli i personaggi e le situazioni. Ma qui mi posso ricollegare alle scene già viste: quella del ponte, che cade come uno snowbord e miracolosamente tutti si salvano. Oppure le battute di molti personaggi.
Bene, finalmente passiamo alle cose positive. Perchè in effetti ce ne sono, e fatte molto bene:
- Il Prologo nel Prologo. Mi è piaciuto il fatto che Lo Hobbit inizi con la stessa festa dell'inizio di ISDA, e si presenta un po' come una storia parallela. A dire il vero non so bene perchè, ma mi è piaciuto.
- Le colonne sonore. FANTASTICHE. Non c'è nient'altro da dire. (solo ad un certo punto, chissà perchè, hanno inserito la traccia dei Cavalieri Neri de "La compagnia dell'Anello" come sottofondo a Thorin Scudodiquercia che si prepara ad attaccare il suo nemico in una scena epica. Mi sono chiesta perché, ma non è propriamente un punto negativo)
- Usare gli stessi attori, dove possibile. E' stata una bella mossa, e non del tutto scontata, come invece si potrebbe pensare. Peccato per la voce di Gandalf, ma quello purtroppo è un problema non risolvibile, causa la morte del doppiatore originale. Un vero peccato.
- Gollum. E' una delle poche cose, insieme alla scenografia della Contea, ad essere rimasta identica ad ISDA. Ed è stato un tuffo nel passato, vederlo muoversi, strisciare e gemere. Bella l'interpretazione dell'attore, e bella la scena degli indovinelli (cosa anche questa che definirei infantile, ma che in realtà è stata resa bene, in pieno stile ISDA).
- Il Gigante Bianco, Boss nemico di Thorin Scudodiquercia. Mi piace come al posto del braccio sinistro abbia uno spuntone di metallo piantato nel gomito. Ecco, questo è un nemico! Questo è qualcosa di simile agli orchi cazzuti di ISDA! (anche se assomiglia un po' troppo ai mostri di "Io sono Leggenda").
- Tutti i rimandi a ISDA. Ce ne sono un sacco, praticamente ad ogni battuta. Si parla anche di come Mordor nasce, di come Sauron torna al potere... insomma tutto ciò che non si sapeva da ISDA. Interessante.
Purtroppo non mi viene in mente nient'altro di particolare. Ma posso dire, in linea generica, che il resto del film è bello, al di fuori dei punti negativi che ho sottolineato.
Bene, la recensione è finita. Non si tratta di un libro, per una volta, ma ci tenevo davvero, anche perché credo di essere l'unica fan di Tolkien ad avere questa opinione un po' discordante a proposito di questo film.
Voi che ne pensate?
Aspettando i prossimi capitoli de Lo Hobbit, arrivederci! Alla prossima lezione!
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